Come una Chiesa Locale diventa Autocefala

La domanda "come una Chiesa Locale diventa Autocefala" che mi è stata posta in questi giorni necessita di un approfondimento molto serio e bilanciato. L'articolo che segue non vuole essere in alcun modo un documento di valore dogmatico, ma piuttosto una risposta semplice ad un tema complesso

Per Chiesa Locale si intende un insieme di parrocchie, rette da un vescovo (quindi di una diocesi), almeno nell'epoca antica. Con la nascita del sistema pentarchico nel 325 a Nicea, il rapporto fra diocesi e patriarchi muta sensibilmente: nascono raggruppamenti macroscopici (i patriarcati), dei raggruppamenti mediani (le metropolie) e rimangono invariate le Chiese Locali, ovvero le diocesi: la struttura intende modellarsi sulle Province dell'Impero Romano per snellire le difficoltà burocratiche e amministrative. 

Con il passare del tempo, alla necessità amministrativa si aggiungono ben presto pretese culturali, del tutto legittime: un insieme di diocesi decide che, per il benessere del popolo locale, la Chiesa deve dirsi autocefala, ovvero indipendente dalla Chiesa Madre cui fa riferimento. Le motivazioni possono essere molteplici, che più avanti analizzeremo. 

Dal punto di vista del Diritto Canonico, non esiste un "rito di Autocefalia", ovvero un sistema preciso e univoco col quale chiamare l'Autocefalia all'esistenza. Piuttosto, sono le singole situazioni storiche e temporali a determinare l'assetto, la nascita e infine la proclamazione di una realtà autocefala. 

Perché una Chiesa Locale possa pretendere l'Autocefalia, devono tuttavia sussistere certi elementi, come ad esempio:

a) Una certa Autonomia amministrativa rispetto alla Chiesa Madre di riferimento.

b) una cultura, lingua, tradizioni diverse da quelle della Chiesa Madre.

c) Necessità pastorali, amministrative ed economiche. 

d) La presenza di almeno tre vescovi nel territorio che vuole proclamarsi Autocefalo, affinché non ci sia necessità di chiamare vescovi esterni per ordinare un nuovo vescovo al momento del decesso di uno dei membri del Sinodo.

e) Un numero sufficiente di parrocchie, enti morali, chiese, monasteri e associazioni religiose che possano mantenere la Chiesa Locale nell'espletamento di tutte le sue funzioni.

f) Lo Stato Nazionale in cui la Chiesa Locale opera deve essere indipendente e sovrano. 

g) Il riconoscimento da parte dello Stato nel quale la Chiesa Locale opera come Chiesa. 


Come si domanda e si ottiene l'Autocefalia

L'Autocefalia non può mai essere "autoproclamata" per essere ritenuta valida. I membri della Chiesa Locale si riuniscono e scrivono un documento formale nel quale domandano la costituzione della Chiesa Autocefala, inoltrandolo poi non solo alla Chiesa Madre, ma a tutte le Chiese Autocefale esistenti, domandando che la Chiesa Locale venga accettata come autocefala e adducendo argomenti convincenti sul perché una data Chiesa deve essere indipendente. Occorre ricordare che, ad ogni modo, la decisione finale se accordare o meno l'indipendenza spetta alla Chiesa Madre di riferimento.

Se la Chiesa Madre decide di accordare l'Autocefalia, essa stessa chiama un Sinodo al quale parteciperanno anche i gerarchi della Chiesa Locale "in evoluzione". Durante il Sinodo viene preparato un Tomo Sinodale, ovvero un documento che attesta la nascita e la benedizione della nuova Chiesa come autonoma e autocefala, coi suoi statuti e il suo Tipico. Sempre durante il Sinodo viene inviata una lettera a tutte le Chiese Ortodosse nella quale si domanda di riconoscere la presenza di una nuova realtà autocefala: è il consensus Ecclesiae dispersae senza il quale è impossibile procedere. Se la risposta dei patriarchi e dei metropoliti autocefali è affermativa, si procede al riconoscimento ufficiale della Chiesa Autocefala. 

La Chiesa Madre utilizza per l'ultima volta il suo potere indicando chi sarà il Primate della Chiesa neo-autocefala: dopodiché, il suo nome viene inserito nei Dittici, ovvero nell'elenco delle autorità ecclesiastiche, e sarà ricordato ad ogni divina liturgia patriarcale o metropolitana. 

Casi moderni di autocefalie respinte o in discussione:

- L'OCA (Orthodox Church of America) è una giurisdizione che fa capo al Patriarcato di Mosca, ma che non ha ricevuto l'approvazione ad essere autocefala da parte del Patriarcato Ecumenico e dalle Chiese della sua orbita. In questo caso, la Chiesa di Mosca ha preferito dichiararla comunque autocefala, destando un dibattito attivo ancora oggi. I sacerdoti del Patriarcato Ecumenico possono difatti rifiutarsi, canonicamente, di concelebrare coi membri dell'OCA. 

- Finlandia. In Finlandia, attualmente, esistono due chiese ortodosse autocefale, non in comunione fra loro, ma entrambe in comunione col resto del mondo ortodosso! sembra stranissimo, ma questo ha origine da chi ha concesso l'autocefalia e come. Difatti, la Chiesa Ortodossa di Finlandia ottenne l'Autocefalia dal Patriarcato Ecumenico, mentre una porzione della stessa rimase sotto il Patriarcato di Mosca. 

- Ucraina. La situazione è veramente complessa e sono stati sparsi fiumi d'inchiostro sullo stato ecclesiastico dell'Ucraina. Non è mia intenzione affrontare il dramma politico e religioso del popolo ucraino oggi, ma occorre semplicemente, ai fini del nostro studio, conoscere la situazione fondamentale del Paese. L'Ucraina al momento vanta numerosi gruppi "autocefali" senza riconoscimento ufficiale da alcun patriarcato, mentre la Chiesa Ucraina ufficiale è sotto la giurisdizione di Mosca con uno status di autonomia (ma non di autocefalia). Il patriarcato di Costantinopoli, al contrario, ha inviato numerose delegazioni al Patriarcato di Kev guidato da Filarete, le quali hanno destato scandalo nell'opinione pubblica [La notizia qui]. Allo stato attuale delle cose, nessuna Chiesa che si dice autocefala è stata riconosciuta tale sul suolo di questo paese. 

Abkhazia. Dopo la guerra dei primi anni Duemila, la regione separata dell'Abkhazia ha creato la sua Chiesa Autocefala senza il consenso delle altre: ne parlai in un articolo di poco tempo fa.

VEDI ANCHE:

L'Autonomia secondo il Concilio di Creta (2016) - in italiano. 




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