L'evoluzione dei paramenti diaconali in Occidente

Attraverso immagini di epoche diverse e la loro lettura, scopriamo l'evoluzione dei paramenti diaconali nella Chiesa Latina

Vi è stato un tempo in cui le differenze nello stile dei paramenti liturgici fra Occidente ed Oriente non erano che minimali. Il IV secolo mostra dei paramenti piuttosto uniformi in ogni luogo dell'Impero Romano e il modello è l'abito civile, la toga. L'abito diaconale venne mutuato dalla dalmatica, ossia da un abito in uso in Dalmazia importato dagli ufficiali imperiali di quella regione fra III e IV secolo, e in occidente ancora porta questo nome. Una domanda che mi è stata posta è: "Se e quando gli occidentali hanno smesso di indossare le stole sopra la spalla?" Alcuni studiosi come Dom. Fernand Cabrol nel suo Mass in the Western Rites ritengono che la dalmatica non sia comparsa subito, ma che originariamente i diaconi vestissero solamente l'alba (ovvero un leggero abito di lino bianco) cui sopra apponevano la stola e che dunque la dalmatica, vestita sopra di questa, impedisca la visuale degli altri paramenti. Tuttavia, a mio avviso, le testimonianze visive - affreschi, dipinti, icone e mosaici - di quasi millecinquecento anni di Storia liturgica dimostrano che per molto tempo le stole diaconali sono state ben visibili sui paramenti Latini. 

ALTO MEDIOEVO - XI/XII SECOLO

Occorre una doverosa premessa: i paramenti del diacono in Occidente sono evoluti (o involuti, dipende dalle prospettive) a seconda del ruolo che è andato assumendo il diaconato nella Chiesa Latina. In particolar modo, finché il diacono anche nelle chiese occidentali è stato parte della vita liturgica come ruolo attivo, anche i diaconi latini vestivano la stola sulla spalla sinistra; quando il ruolo del diacono è passato ad un ruolo minore fin quasi a scomparire nel Rinascimento e poi nel Tridentinismo, anche i paramenti del diacono sono mutati di conseguenza. Un diacono altomedievale cantava le litanie, cantava il Vangelo e conduceva l'Offertorio, e non solo, ma amministrava parte della Comunione: fino al X secolo circa le due Specie venivano date sia ai laici che al clero, e i laici le ricevevano separate. Prima il sacerdote concedeva a tutti il Corpo di Cristo - i fedeli lo ricevevano nelle mani, avvolte in un panno in modo da non far cadere le briciole - e poi il diacono sorreggeva il Calice mentre il fedele sorseggiava il sangue del Redentore. Fra XI e XII secolo compare l'uso (sporadico) di intingere le ostie nel calice e darle così "bagnate"... nel Basso Medioevo ai laici viene precluso l'accesso al Calice. Tornando al diaconato, è interessante notare come i ruoli più importanti della Corte pontificia altomedievale - l'apocrisario, il segretario, il camerlengo e il maestro di biblioteca - fossero quasi sempre diaconi. 


Nella celebre chiesa di sant'Apollinare a Ravenna, eretta nel VI secolo, vediamo due diaconi portare il Vangelo e l'incensiere sulla destra di uno dei mosaici. L'abbigliamento come si vede è molto semplice. 


L'Exultet di Bari della prima metà del XI secolo

Dal documento noto come "Exultet di Bari" (1030 d.C. circa) si nota come i diaconi non solo vestono la dalmatica "morbida" come è in uso fra i bizantini, ma hanno anche la stola a spalla. Da notare anche l'uso del turibolo ad una mano sola, contrariamente all'uso post-medievale affermatosi in Occidente. Nel rotolo dell'Exultet del XI secolo, il vescovo in trono è raffigurato con paramenti decisamente "orientali", sebbene la mitria sia occidentale. L'accolito veste un semplice colobium (tonaca) dalle maniche larghe e i sacerdoti siedono per ascoltare la lettura. Alcuni ipotizzano che essi non siano sacerdoti ma vescovi a cagione dei copricapi: ma come tutti sanno il vescovo indossa sempre il pallio, cosa che queste figure sedute non vestono: si deduce che siano un grado inferiore al vescovo ma superiore al diacono, e non rimane che una risposta: i sacerdoti altomedievali indossavano dei cappelli liturgici. 

Il mosaico di Santa Maria Nuova a Monreale (a sinistra), del XII secolo, illustra un san Lorenzo con un paramento a due colori (bianco e oro), dotato di stola diaconale a spalla, delle maniche (alla greca) e recante turibolo e Vangelo. Influenze bizantine a parte, qualora un diacono latino non avesse officiato in quel modo, non l'avrebbero certo riprodotto in tal guisa. Nell'Alto Medioevo il diaconato era una carica di enorme prestigio sia liturgico che sociale, dal momento che i diaconi servivano alle mense parrocchiali, svolgevano attività catechetiche e filantropiche di vario genere e spesso erano anche apocrisari (cioè ambasciatori) delle Chiese Locali presso altri patriarchi o metropoliti. 

BASSO MEDIOEVO 


"San Lorenzo Arcidiacono che serve Messa" del Beato Angelico dipinto nel 1448

Nel XIV secolo oramai la Dalmatica la fa da padrone. I diaconi in questa rappresentazione precisa, del 1448, pitturata dall'immenso Beato Angelico, sono ben tre: due vestiti di blu e uno (san Lorenzo) vestito di rosa. Al di là delle decorazioni molto ricercate, notiamo come i paramenti siano fluenti e morbidi, esattamente come quelli del XI secolo, anche se è scomparsa la stola diaconale, probabilmente perché scomparendo la pratica delle Litanie recitate dai diaconi era vista come un paramento inutile. Interessante il paramento vestito dal Papa, il quale è molto somigliante ad un sakkos bizantino e non rispetta per nulla lo standard latino del tempo: il papa, così come i sacerdoti infatti (che si vedono alle spalle del pontefice) vestivano il piviale da concelebranti e la casula (o pianeta) da primi celebranti. 

Nel Basso Medioevo la Dalmatica risentiva ancora dei modelli antichi: un esemplare molto noto è quello prodotto per Luigi di Baviera, oggi conservato nel Kunsthistorisches Museum (Vienna), prodotto nel 1350. Osserviamo le decorazioni, ma anche la morbidezza e la naturalezza delle forme e delle pieghe dell'abito. 

A livello ritualistico il Basso Medioevo è un'epoca di transizione nella quale il diacono perde alcuni caratteri (come la possibilità di amministrare la Comunione) ma si mantiene come un grado molto ambito nel clero: i diaconi continuano a svolgere funzioni molto importanti nella liturgia e nelle funzioni esterne della Chiesa, come ad esempio negli Istituti di carità che sorgono un po' ovunque nelle città dell'Occidente Europeo, e il diacono ancora aveva la facoltà di predicare. Il grande sviluppo delle Messe Basse (cioè non cantate) che avviene fra XIV e XVI secolo ha sicuramente contribuito alla svalutazione del ruolo diaconale, nato per supporto al sacerdote nell'intonazione delle lunghe litanie e dei servizi liturgici più impegnativi come il canto del Vangelo e di alcuni inni che venivano suddivisi fra il coro e il clero. 

PERIODO DETTO << TRIDENTINO >> (1500-1965) 


Una Messa tridentina contemporanea celebrata da un sacerdote (in alto) da un diacono (al centro) e da un suddiacono (il più basso). 

Il periodo detto "Tridentino" ovvero che riflette dello spirito del Concilio di Trento e dell'arte di quel periodo storico è in realtà un periodo ampio che al suo interno copre quasi tre secoli e mezzo di Storia e che ha avuto i suoi mutamenti interni e le sue rivoluzioni. Ad ogni modo, da quest'epoca in poi, il paramento diaconale si fossilizza e si irrigidisce. Lo vediamo bene dalle dalmatiche prodotte dal 1500 fino all'età contemporanea: corte, rigide, simili a lunghi gilet, hanno più una funzione visiva che pratica e spesso sono riccamente decorati. 

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FONTI


LE BRUN PIERRE, Explication litterale, historique et dogmatique des prieres et des ceremonies de la Messe, prima edizione 4 volumi, Parigi, 1726.

BATIFFOL, Leçons sur la Messe, Parigi, 1919. 

FORTESCUE ADRIAN, The Mass, a study on the Roman liturgy. Londra, 1912. 

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