Partecipare del sacerdozio di Cristo (s. Pietro Crisologo)

Il brano che segue è un estratto del Sermone CVIII di san Pietro Crisologo, Arcivescovo di Ravenna (+450) e Dottore della Fede.

Vi esorto - dice san Paolo - per la misericordia di Dio (Rom. 12,1). Paolo ci esorta, anzi Dio stesso ci esorta attraverso di lui. E Dio lo fa perché vuole essere non soltanto Signore, ma soprattutto padre... Vi esorto a offrire il vostro corpo. Chiedendo questo a tutti gli uomini, l'apostolo li innalza alla dignità del sacerdozio. Offrire il vostro corpo come ostia viva. Ministero inaudito del sacerdozio cristiano: l'uomo è insieme vittima e sacerdote di se stesso. Non cerca più fuori di sé ciò che desidera immolare a Dio; porta con sé e in sé quello che per il suo bene vuole sacrificargli. La vittima rimane immolata, il sacerdote non cambia il suo atteggiamento: la vittima viene sacrificata ma resta in vita, e il sacerdote che la offre non può ucciderla. Sacrificio straordinario, in cui il corpo è offerto senza essere distrutto, e il sangue è dato senza essere sparso.
Vi esorto - dice l'apostolo -, per la misericordia di Dio, a offrire il vostro corpo come ostia viva. Fratelli, questo sacrificio è conforme a quello di Cristo, che, pur vivendo, ha immolato il suo corpo per la vita del mondo: veramente ha fatto del suo corpo una vittima vivente, poiché, sebbene ucciso, egli vive. Si tratta dunque di un sacrificio in cui la morte sconta la sua pena, ma la vittima rimane; la vittima vive, e la morte viene condannata. Ecco perché per i martiri la morte è una nascita, la fine un inizio: vengono uccisi e vivono, e risplendono in cielo mentre in terra erano considerati ormai perduti per sempre.
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire il vostro corpo come ostia viva e santa. E' quello che aveva cantato il profeta: Non hai voluto sacrificio né offerta, ma mi hai dato un corpo (Sal. 39,7; LXX). Non rifiutarti dunque di essere il sacrificio di Dio e i'I suo sacerdote; non trascurare quello che la sua potenza e la sua generosità ti hanno dato. Indossa la veste della santità, cingiti con la cintura della castità; il Cristo sia come un velo sul tuo capo, la croce rimanga ,come una protezione sulla tua fronte. Poniti sul petto il sacramento della conoscenza di Dio, fa bruciare sempre come un profumo l'incenso della preghiera, impugna la spada dello Spirito, rendi il tuo cuore un altare: e così, nella sicurezza che ti dà la protezione di Dio, conduci il tuo corpo al sacrificio. Dio vuole la fede, non la morte; ha sete dell'intenzione, non del sangue; si lascia placare dalla volontà, non dal sacrificio della vita. Questo, Dio lo ha mostrato quando ha chiesto in sacrificio il figlio del santo patriarca Abramo. Immolando suo figlio, infatti, che cosa offriva Abramo se non il proprio corpo? E che altro cercava Dio in questo padre se non la fede, dal momento che gli comandò di offrire il figlio ma non gli permise di ucciderlo?...
Il tuo corpo vive ogni volta che tu, facendo morire i vizi, sacrifichi a Dio la tua vita per mezzo della virtù. Non può morire colui che ottiene di essere ucciso dal,la spada della vita. Il nostro Dio, che è la via, la verità e la vita (Gv. 14,6), ci liberi dalla morte e ci conduca alla vita eterna.

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