Note sull'ordinazione diaconale femminile celebrata dal Patriarca Teodoro

Già in molti, in lingua italiana e in lingua romena, si sono pronunciati su un fatto inusuale, ovvero l'ordinazione di diaconesse nella Chiesa Ortodossa, precisamente per mano di sua santità Teodoro, patriarca greco di Alessandria (Egitto) e di tutta l'Africa. Su questo blog ci eravamo già in precedenza occupati del Diaconato Femminile dal punto di vista storico e liturgico, e delle cause della sua scomparsa. Per chi non avesse intenzione di leggersi tutto l'articolo, ribadiamo due semplici concetti: le diaconesse erano parte del clero ma non avevano funzione liturgica, e in secondo luogo, sono scomparse perché è venuta a mancare la principale pretesa della loro esistenza, ossia il battesimo in massa di donne adulte (che i sacerdoti maschi avevano pudore a vedere "scoperte" per il battesimo ad immersione). Già nell'VIII secolo, il diaconato femminile può dirsi scomparso, tranne che in piccole realtà molto recenti delle Chiese catacombali russe durante la Rivoluzione sovietica. 

Passiamo dunque ora all'esame di questa ordinazione inusuale delle Diaconesse nel patriarcato d'Alessandria.


Dopo la divina liturgia, ecco come si sono presentate le nuove diaconesse. La prima cosa da notare è che, dal punto di vista rituale, esse non rispecchiano l'antico istituto del diaconato femminile: la diaconessa infatti aveva diritto allo sticario e all'orario incrociato, come i suddiaconi. Ovviamente, la benedizione a vestire dei paramenti non è un mero fatto estetico, ma è indice di un ruolo ben preciso nella Chiesa. 


Questo è il momento dell'ordinazione delle diaconesse. Sua santità Teodoro è in piedi dinnanzi al suo trono episcopale, e le candidate all'Ordine sono inginocchiate dinnanzi a lui. Noi non sappiamo se le diaconesse venissero ordinate in altare o fuori, ma conosciamo altri dettagli. Il diacono viene ordinato in ginocchio, mentre la diaconessa veniva ordinata semplicemente "prostrata", ossia inchinata, non inginocchiata: l'inginocchiarsi è infatti un gesto che denota una ordinazione (chirotonia), e non una benedizione speciale come la chirotesia del diaconato femminile: qui vi è stata dunque una scorrettezza di prassi. Difatti la presenza dello sticario (che qui non viene imposto!) non indica una parità di ruolo, perché anche i semplici accoliti indossano gli sticari muniti di fasce incrociate - in realtà, attributo dei suddiaconi, ma ormai abbastanza frequentemente concesso anche ai semplici serventi. Inoltre, le preghiere di ordinazione per le diaconesse sono totalmente differenti rispetto a quelle recitate sul futuro diacono, che al momento della chirotonia si trova in altare, con la testa appoggiata sulla sacra mensa, in ginocchio. 


Non ho ben compreso il ruolo effettivo che avranno le diaconesse, ma dall'oggetto che esse hanno ottenuto per la loro ordinazione, ovvero sia un lavabo, pare che la loro funzione principale consista nel lavare le mani del vescovo - forse catechiste specializzate per gruppi femminili? Non sono ancora state pubblicate foto di celebrazioni ove sia presente una di queste diaconesse, quindi attendiamo con pazienza di scoprire quale ruolo è stato realmente conferito a queste donne. 

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NOTA

Le foto provengono tutte dall'articolo di padre Ambrogio di Torino sul suo blog, già citato al principio di questo articolo

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