L'Ortodossia a servizio degli ultimi di Nairobi: intervista a padre Habbil Omukuba

Nella mia ricerca sulle metodologie della Missione ortodossa nel mondo mi sono imbattuto nella prolifica attività di padre Habbil Omukuba, un sacerdote del patriarcato ortodosso d'Alessandria, impegnato nell'aiutare i suoi concittadini in Kenya. Ecco l'esperienza di padre Habbil, in italiano (il nostro colloquio è avvenuto in inglese)

In foto: il padre Habbil durante una celebrazione.

Domanda: Padre, grazie di aver accettato di condividere con noi la tua vita.

Risposta: il piacere è mio, anzi, tutto ciò che porta a conoscenza il nostro impegno merita la nostra gratitudine e il nostro supporto.

Come è iniziato tutto? Dove vi trovate?

Il dovere cristiano di aiutare i deboli ci ha spinto, immediatamente dopo la nascita della chiesa di san Giorgio, a fondare un centro sociale di parrocchia. Ci troviamo nella baraccopoli di Kimera, la più grande d'Africa, un distretto di Nairobi (la capitale del Kenya).

In foto, uno scorcio del sobborgo Kimera a Nairobi.

Di cosa vi occupate?

Abbiamo un Orfanotrofio e un centro medico. L'orfanotrofio, dedicato a Santa Tabitha, è occupato da 26 bambini ed è gestito da due infermiere e da mia moglie Dora che ormai vive dentro la struttura per essere sempre presente. Offriamo vitto, alloggio e beni di prima necessità a questi orfani, e ovviamente ci occupiamo della loro educazione, in primis nel cristianesimo. Ai ragazzi più grandi insegniamo informatica e sartoria. Abbiamo così iniziato una attività in grado di mantenerci, così da non dover dipendere troppo dalle donazioni. Abbiamo anche deciso di aprire una scuola, dedicata sempre a san Giorgio: la nostra scuola parrocchiale conta 250 bambini. Il Kenya purtroppo, specialmente la zona in cui vivo, è nel pieno di una crisi sociale. Tanti sono disoccupati e vivono alla giornata, non possono offrire istruzione e cure mediche ai loro figli: dovevamo intervenire.


Istruzione, cibo e cure mediche sono i principali carismi della struttura


Il battesimo di una bambina dell'orfanotrofio


L'Ortodossia in Kenya...

Bisogna dire che in Kenya gli ortodossi sono circa due milioni di individui fra catecumeni e battezzati, e cresciamo di numero giorno dopo giorno. Tuttavia, dal momento che la Grecia e Cipro, le regioni che finanziavano le nostre diocesi (il Kenya è diviso in 3 grandi diocesi, ndr) sono economicamente più povere e non sono in grado di finanziarci, adesso si affaccia su di noi lo spettro della crisi. Ma tutto sommato andiamo bene. 

Quali sono i progetti per il futuro prossimo?

La missione è dura. La gente si aspetta molto da noi: abiti, medicine, educazione, cibo e sostegno sociale. Pensa che ancora non ho una automobile personale, e devo svolgere tutte le attività con i mezzi pubblici, e non è per niente semplice. Stiamo cercando di organizzare un programma di supporto per le vedove, ma la vedo dura. 

Di cosa avete davvero bisogno adesso?

Sicuramente un mezzo per la missione: un furgoncino, una macchina, qualsiasi cosa. E certamente, i fondi... anche se non è bello chiedere, ci appelliamo alla bontà dei nostri fratelli ortodossi nel mondo.

Ti ringrazio, padre Habbil, per averci raccontato della tua vita. Benedici!

Ci benedica Dio, Lui che è santo in ogni tempo, ora e sempre, nei secoli dei secoli.

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Chi vuole aiutare la Missione di padre Habbil può donare tramite questo link Gofundme

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