Metropolita Stefano chiede unità territoriale delle Chiese in Estonia sotto di sé

Dal sito Pravoslavie.ru apprendiamo che il 30 settembre 2016 il Metropolita Stefano di Estonia (Patriarcato Ecumenico) ha chiesto che le due Chiese ortodosse estoni siano unificate sotto la sua tutela. Per chi non conoscesse il problema, un accenno: in Estonia esistono due Chiese ortodosse autonome, entrambe canoniche, una che ottenne l'autocefalia da Mosca, e l'altra da Costantinopoli; il dramma è che le due Chiese estoni non sono in comunione fra loro e rompono l'unità dell'Ortodossia in Estonia. 


La cattedrale ortodossa (patriarcato di Mosca) di sant'Alessandro Nevskij a Tallin, costruita nel XIX secolo. 


Il Metropolita Stefano, il primate secondo il Fanar, si è appellato ai documenti del sinodo di Creta, il quale stabilisce (rifacendosi ai canoni dei primi Concili Ecumenici) che la presenza di due autorità ortodosse per lo stesso territorio canonico ( diocesi, regione, stato, dipende dalle circostanze) è una una mancanza inaccettabile di canonicità. Per questo, si è appellato al giornale Postimees scrivendo della questione, affermando di essere "pronto" alla fusione e che "la lingua e la cultura russa saranno preservate". Sua Eminenza Stefano ha inoltre detto che il patriarca Kirill e il patriarca Bartolomeo discuteranno della fusione di persona, in una data imprecisata. 

Attualmente, la Chiesa Estone - Patriarcato di Mosca gestisce 31 parrocchie in due diocesi, nelle città di Tallin e Narva, e il primate è il novantaduenne Metropolita Cornelio (Jakobs) che celebra alla cattedrale di sant'Alessandro Nevksij a Tallin. La giurisdizione del Patriarcato Ecumenico (Chiesa Apostolica Estone) gestisce 60 parrocchie divise in tre diocesi, Tallin, Partu e Tartu. Il primate è il già menzionato Metropolita Stefano (Charalambides) che solitamente celebra alla chiesa di San Simeone. 

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