Le immagini mentali durante le preghiere (S. Ignazio Brianchaninov)

Il santo vescovo Ignazio Brianchaninov (+1867)  parla delle influenze degli spiriti malvagi su coloro che pregano.


Gli angeli custodi salvano l'anima del defunto dagli attacchi dei demoni

Discepolo: Spiegami, Maestro, tutti i tipi di delirio demoniaco che risultano dall'esercizio improprio della preghiera. 

Maestro: Tutte le forme di delirio demoniaco a cui l'atleta spirituale è soggetto derivano dal fatto che il pentimento non è stato impostato come base della preghiera. Il metodo più scorretto e mortifero per la preghiera è costruire, tramite la propria immaginazione, immagini mentali del Nuovo e dell'Antico Testamento, in realtà frutto della propria distorsione. Per mezzo di quelle immagini si attivano vanagloria, presunzione, orgoglio. Il mentitore così gioca con la nostra mente, come scrive san Simeone il Nuovo Teologo (XI secolo): Chi prega infruttuosamente alza gli occhi al cielo, e immagina nella mente incontri divini, benedizioni celesti, schiere angeliche o santi... e contempla tutto ciò, si sprona a vederlo ancora, e il suo cuore diventa ancora più audace, senza neanche accorgersene: e così  costui è portato a credere che tutto gli viene dato da Dio per la sua consolazione. Questo è un segno di illusione spirituale. Coloro che odorano profumi, hanno gli occhi pieni di immagini e sentono voci non sono che nell'inganno. Tutti i santi Padri che hanno parlato della preghiera mentale hanno sempre messo in guardia i fedeli non solo contro le fantasticherie della mente, ma anche contro l'assenso che possiamo dare a sogni e visioni che si presentano improvvisamente anche contro la nostro volontà, in special modo se le immagini arrivano durante o dopo la quiete che la preghiera produce.

A tal merito, studiamo due vite. Sant'Amfilochio visse in una grotta fin da giovane, dedicandosi con zelo alla lotta ascetica. Dopo quarant'anni di vita monastica, nella notte, gli apparve un angelo che gli comandò di diventare vescovo della città vicina. Ma Amfilochio non prestò alcun ascolto a quella creatura. La notte seguente si ripeté la medesima apparizione, ma l'eremita non obbedì al comando dell'essere incorporeo. Quando la terza notte l'Angelo apparve di nuovo, il santo temeva di venire ingannato dal diavolo, memore delle parole dell'Apostolo Paolo che mette in guardia dagli spiriti malvagi travestiti da angeli di luce (IICorinzi 11:14) ma dato che l'Angelo continuava a glorificare Dio, convinse infine Amfilochio e assieme andarono fino alla chiesa vicina, dove fra gli angeli e i santi fu ordinato vescovo di Iconio.  Al contrario, i santi Niceta e Isacco del Monastero delle Grotte a Kiev, da giovani monaci inesperti, furono visitati da molti demoni i quali si presentarono in forma di Cristo circondato dagli angeli: ma poi, nel mezzo della visione, si palesarono per ciò che erano.

Bisogna sempre avere paura delle visioni e non accettarle mai. Solo dopo che i soggetti della visione hanno palesemente (e dico palesemente) mostrato che sono mandati da Dio, allora possiamo dare loro peso.
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TRATTO DA: Orthodox Life, vol. XXX n.4 luglio-agosto 1980, pubblicato in Jordanville (NY, U.S.A.) al monastero della Santa Trinità. 

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