La visione di san Molaise sui demoni dell'Aria e l'Inferno

Scopriamo la visione di san Molaise (in inglese) riguardo una battaglia fra i demoni del sotto-cielo e le anime dei defunti. San Molaise, conosciuto anche come san Lairsrén, fu abate di Old Leighlin in Irlanda, e morì nel 639 d.C. Lo schema, come abbiamo potuto vedere anche con la visione di san Fursa e con quella di Teodora, nonché con numerose altre, è il medesimo, il quale ci deve convincere della sincerità della Scala della Prova.


particolare del giudizio dell'anima dopo la morte, la difesa angelica, al monastero di Rila (Bulgaria)

L'INCONTRO CON L'ANGELO

Una volta, Laisrén si stava recando presuntuosamente a Cluain al fine di purificare Cluain Chàin, una chiesa nel distretto di Connaught. Dopo aver digiunato tre volte per tre giorni mentre purificava la chiesa, e alla fine del terzo giorno fu sopraffatto da un sonno repentino dentro l'oratorio, e nel sonno udì una voce che gli intimava di alzarsi, ma non si mosse. Dopo che ebbe udito una seconda chiamata, alzò la testa e si fece il segno della croce sul volto. Vide tutta la chiesa immersa nella luce, benché fosse notte. Fra il presbiterio e l'altare c'era una figura splendente. "Vieni verso di me" disse ancora quell'essere, e il corpo del monaco dalla corona (cioè dai capelli) fino alla sola (delle scarpe) si scosse tutto: e d'un tratto la sua anima vide il suo corpo e la chiesa aperta sotto il cielo, e due angeli prendere la sua anima per risalire. Una schiera di angeli venne a incontrare l'anima.

INCONTRO COI DEMONI

Eppure anche altri ospiti erano là presenti. C'era un demone dai capelli e dagli arti di fuoco, e altre creature di forme differenti. Alcuni erano neri con forconi di fuoco nelle mani, e altri erano marroni con delle frecce di fuoco. Altri erano di forma ispida, con capelli di fuoco e giavellotti nelle mani. Queste tre bande di demoni formano un solo gruppo che tenta di rubare l'anima agli angeli. Uno di questi demoni iniziò a parlare e tutto d'un fiato raccontò l'intera vita di peccato dell'anima, fin dalla sua nascita. E il demone non disse nulla di ciò che era stato confessato a suo tempo ad un confessore.
Uno dall'esercito di Angeli rispose al demone in tal guisa: "Ora che hai dato la tua carica, abbiamo finito." E il demone rispose: "non detto che l'essenziale: mica ho finito." "la tua carica non può farci alcun male, dal momento che prima di lasciare il corpo si era confessato ed ha espiato la penitenza datagli dal prete: tu non hai parte di quest'uomo." spiegò l'Angelo. Ma il demone tornò alla carica dicendo: "se la parola di Dio è vera, non posso lasciarti quest'uomo. giacché non si è fatto bambino come gli fu comandato, e fu detto: se non vi fate piccoli come bambini, non entrerete nel regno dei Cieli". (1
LA VISIONE DELL'INFERNO

"La parola di Dio è certamente veritiera" rispose l'Angelo, "E infatti quest'uomo non verrà con voi né con noi oggi, perché darà avviso di quanto ha visto qui e vedrà in Paradiso ai suoi amici. Ora lasciateci". E subito, i demoni se ne andarono. L'Angelo che aveva parlato si avvicinò ai due che avevano condotto l'anima e disse loro: "adesso, Laisrén vedrà l'inferno". Fu condotto lontano e gli sembrò di spendere un giorno, dall'alba al tramonto, e vide una fossa, come una bocca dentro una grotta fra due montagne, Essi percorsero quella grotta per molto tempo finché non raggiunsero un'alta montagna nera, prima della bocca dell'inferno, e una grande valle più in alto di quella montagna. Quella grotta era la porta dell'inferno, e il suo portico. Giunto all'inferno stesso, (Molaise) vide un mare di fuoco con vento e onde inspiegabili, e vide le anime immerse in quel mare, con le loro teste fuori da esso. Essi si lamentavano e gemevano, piangendo senza posa nei secoli. Ad alcuni uscivano lingue di fuoco dalle narici, ad altri dalle orecchie, ad altri dalle bocche. Ad alcune di queste anime, i demoni infilavano i forconi in bocca e Laisrén volle conoscere le differenze dei tormenti. L'Angelo rispose che coloro i quali ricevevano i forconi in bocca erano i blasfemi e i bugiardi. 

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NOTE

1) E' risaputo che i demoni citano le Scritture distorcendone il significato o interpretandolo come pare loro per condannare gli uomini. 


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