Il miracolo Eucaristico di sant'Odo di Canterbury

Dal sito True Western Orthodoxy apprendiamo di un miracolo eucaristico accaduto a sant'Odo di Canterbury (+958). La fonte storica è la Vita di sant'Osvaldo, del chierico Byhrferth di Ramsey (+1020): dal momento che sant'Osvaldo di Worchester era nipote di Sant'Odo, lo scrittore non tralasciò questo avvenimento epocale nella biografia del santo

Un giorno, mentre sant'Odo celebrava una Messa pontificale al Grande Re (ossia a Dio, ndt), celebrando la Pasqua dell'Agnello glorioso (1), lo stesso Agnello Mistico decise di consolare il degnissimo ministro col miracolo che narrerò in queste pagine. Dopo aver cantato il Vangelo e aver offerto i Doni (2), quando l'anima di sant'Odo fu abbondante compunzione e gli occhi scoppiavano in lacrime, sentimenti che accadono spesso ai veri e fedeli cultori di Dio, l'amico fidato del Redentore (sant'Odo) iniziò con le sue mani illibate a toccare i divini Misteri. E nelle sue mani si ripropose l'antico miracolo ai nostri giorni: una goccia di sangue gli gocciolò dalle mani, giacché teneva fra le dita il Corpo di Cristo. Vedendo chiaramente tutto ciò coi propri occhi, si meravigliò, la mente era impaurita, lo spirito in subbuglio. Subito, il vescovo chiamò uno dei suoi assistenti per mostrargli il miracolo (3). E il prete chiamato disse a sant'Odo: "Rallegrati, padre reverendo, che sei stato benedetto da Dio Padre onnipotente a vedere coi tuoi occhi il Corpo di Colui che è sopra tutte le cose: l'Unigenito è onorato in te. Ma ti prego, padre, prega l'ineffabile potenza del Signore che torni alla sua forma primitiva (4)." Dopo che sant'Odo ebbe domandato quanto era stato chiesto, si rialzò (che aveva pregato in ginocchio, ndt), e il corpo (di Cristo) era tornato alla sua forma primigenia,  Esultando, vide che tutto era tornato normale ai suoi occhi. Conclusi i riti, chiamò le vedove, i poveri, gli orfani e i pellegrini dando una grande festa per il miracolo che era accaduto. E così avvenne che il capo della regione di Kent si cibava di banchetti spirituali, al suo popolo diede da mangiare il cibo terrestre.
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NOTE

1) La liturgia domenicale viene spesso chiamata "la piccola Pasqua". In accordo con questo significato, l'anniversario di Battesimo, nell'antico Occidente ortodosso, veniva chiamato "pasqua battesimale" e colui che compiva l'anniversario doveva recarsi in chiesa, prender comunione e solitamente riceveva un dono. 

2) Dopo la processione del Grande Ingresso. 

3) L'antica costruzione delle chiese latine, simile alle greche attuali, prevedeva parimenti tanto una barriera (il pluteo) sia la tenda tirata durante la recita del Canone eucaristico, di modo che i fedeli non potessero vedere la Consacrazione, la quale era anche recitata a bassa voce. Inoltre, solo il sacerdote stava presso l'altare: il clero di grado minore, per rispetto, si teneva a debita distanza.

4) Il prete, pensando alla folla dei fedeli, non volendo turbarli, chiede al santo di trasformare la carne del Signore di nuovo nella sua forma di pane. 

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