I "demoni dei bambini" nella demonologia slava

I popoli che chiamiamo genericamente slavi - serbi, polacchi, russi, croati, cechi e slovacchi - ma più genericamente tutti i popoli influenzati dalla cultura slava (quindi anche romeni, macedoni, albanesi, ungheresi) hanno un ricco e variopinto universo demoniaco, in parte ancora vivo e traslato nel sentire popolare. Spesso trattasi di arcani soggetti soprannaturali che hanno trovato spazio e descrizione cristiana a opera dei missionari. 

Una delle più tremende creature dell'aria è rappresentata dal drekavac, o drek, Questo demone si nutre delle anime dei bambini morti senza battesimo: sebbene le fonti antiche lo descrivano come un essere allungato dalla testa proporzionata al suo corpo oblungo e scheletrico, un supposto ritrovamento del 1999 (1) lo figura come un grosso cane nero. Altre volte viene ritenuto paventarsi come un uccello, altre volte ancora come una volpe. I suoi luoghi di sosta sono i cimiteri degli infanti e le case dei bambini morti, presso le quali rimane a tormentare i vivi ed è frequentemente in lotta contro l'angelo domestico. 

Secondo una ricerca, alle volte il drekavac si manifesta in forma di bambino presso i cimiteri, ai genitori atei o miscredenti, urlando che devono battezzare i figli (2). Il periodo in cui si manifesta maggiormente sono i venti giorni che intercorrono fra il Natale e il Battesimo di Cristo, chiamati "i giorni senza battesimo" nel folklore slavo, maggiormente in forma di araldo di morte. Una delle ultime apparizioni del drekavac è avvenuta nel 2003, nel villaggio di Tometino Polje (Divcibare, Serbia), in un episodio che vede coinvolte molte pecore morte, e per questo i "ricercatori d'occulto" l'hanno creduta una apparizione del chupacapra. L'ultimissimo incontro con uno di questi demoni è del 2011, a Dvar (Bosnia), nel quale alcuni campagnoli dicono d'aver ricevuto messaggi di morte da questa creatura. 

Un altro spirito malvagio molto comune nella cosiddetta "mitologia" slava - avvistato spesso in Polonia - è il poroniec, l'anima dei feti morti trasformatasi in una sorta di parassita spirituale. Secondo le credenze popolari, i feti insepolti o "sepolti male", cioè senza le preghiere sacerdotali recitate in caso di aborto, diventano un poroniec, il quale vive all'ombra della casa dove è defunto il feto in questione, divenendo forieri dei più gravi problemi in quanto sono demoni molto potenti, a causa del loro potenziale inespresso in vita. 

I rimedi "tradizionali" magici (spargere briciole di pane benedetto in casa, bruciare rametti profumati, etc.) OVVIAMENTE non funzionano. Se si ritiene di avere una di queste creature in casa - dopo aver consultato medici e psicologi, ovviamente - chiamare un esorcista mi pare sia l'unica soluzione intelligente. Se la donna che ha partorito il feto morto ha avuto disgraziatamente l'idea di seppellirlo in giardino o è avvenuto un parto spontaneo al bagno (succede purtroppo) senza poter seppellire il feto, occorre avvertire il sacerdote il quale pronuncerà sulla donna le preghiere dette << degli aborti >>, presenti anche in Italiano. La fornisco qui sotto. 

PREGHIERA (sacerdotale) SULLA DONNA CHE HA ABORTITO IN MODO INVOLONTARIO
dal sito della parrocchia di san Massimo di Torino 

(Dopo le preghiere iniziali, il sacerdote) Maestro Signore nostro Dio che sei nato dalla Santa Madre-di-Dio e semprevergine Maria, che sei stato deposto in una mangiatoia, abbi misericordia, secondo la tua grande misericordia, della tua serva (...) che oggi si trova nel peccato per essere caduta nell'infermità, volontariamente o involontariamente, e che ha perduto ciò che aveva concepito. Perdonale i suoi peccati volontari e involontari e salvaguardala dalle insidie del demonio. Purificala dalla sua impurità, guariscila dai suoi mali e dona la salute e la forza al suo corpo ed alla sua anima, o amico degli uomini. Per mezzo del tuo angelo di luce, salvala da ogni attacco dei demoni invisibili. Sì, Signore, preservala dalla malattia e dalla debolezza, purificala dalla sua impurità corporea e da tutti i mali interiori che la provano, e per la tua grande misericordia portala al risanamento del suo povero corpo. Sollevala dal letto su cui giace, perché noi siamo concepiti nell'errore e nel peccato e ai tuoi occhi, Signore, siamo tutti impuri. Noi gridiamo con timore e diciamo: Guarda dall'alto dei cieli e vedi la nostra debolezza di condannati; perdona la tua serva (...) che oggi è caduta nella malattia e che, volontariamente o involontariamente ha perduto ciò che era stato concepito in lei; e perdona, per la tua grande misericordia, anche coloro che le sono stati vicino e che l'hanno toccata. Qual Dio buono e amico degli uomini, abbi misericordia di lei e perdonala, poiché tu solo hai il potere di rimettere i peccati e le iniquità, per le preghiere della tua tuttapura Madre e di tutti i santi.

Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione, al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
---------------------------------------------------------------------------
FONTI E NOTE

Barbara e Adam Podgòrscy, Leksykon i antologii ludowej, Katowice, Wydawn. 2005.

1) Nezavisna Svetlost, n.216 (1999). 

2) Š. Kulišić; P. Ž. Petrović; N. Pantelić (1970). "Дрекавац". Српски митолошки речник (in Serbo-Croato). Belgrade: Nolit. p. 110

Commenti