Riflessioni sulla Chiesa ( Pavel Florenskij )

L'esperienza religiosa viva è l'unico metodo legittimo per conoscere i dogmi. Solo attraverso l'esperienza immediata è possibile scorgere e valutare i tesori spirituali della Chiesa. Solo passandovi sopra una spugna madida di acqua viva è possibile detergere e riscoprire i testi della Chiesa. Gli asceti della Chiesa furono vivi per i vivi, e morti per i defunti. Per l'anima paralizzata i loro corpi sono nell'immobilità più cupa, e difatti non è un mistero che epilettici e indemoniati li temono? E non è forse il peccato contro la Chiesa che li costringe a guardarla di traverso e con paura? Invece gli occhi puri, oggi come nel passato, vedono splendere il volto angelico dei beati. Per il cuore purificato essi sono affabili come nel passato, e chiamano a gran voce coloro che hanno orecchi per udire. (...) Per secoli e secoli, giorno dopo giorno, tesori spirituali sono stati ammassati nella  Chiesa, come raggi di sole in un forziere: una pietra preziosa sopra l'altra, una pagliuzza d'oro dopo l'altra, un centesimo dopo l'altro. Qui è caduta la forza benedetta dell'anima illuminata da Dio, come rugiada profumata sul vello, come una manna celeste. Le lacrime dei cuori puri si sono raccolte qui come perle preziose. Ad ogni mio sforzo spirituale, sento accorrere in mio soccorso tutto il deposito d'energia di grazia che si è raccolta nel tempo, mani invisibili mi conducono nei prati fioriti del mondo spirituale e i tesori della Chiesa, ascendendosi in moltitudini e miriadi di forme diverse, sfavillanti e scintillanti nel gioco dell'iride,  cangianti di nero lucente fino al bianco dell'aurora, provocano nella mia anima una tensione reverenziale. Se ne prendo parte a mio vantaggio, può il mio occhio non infiammarsi? Avidamente raccolgo la prima manciata (di questo tesoro) con ampie mani. (...) Questa è l'ecclesialità.

Ecclesialità è infatti il nome del porto dove trova quiete l'ansia del cuore, dove si piegano le pretese del raziocinio, dove una grande pace scende sulla ragione. Non importa se né io né alcun altro ha potuto, può e potrà definire questa ecclesialità. Questa stessa inafferabilità, questa indefinibilità, questa ineffabilità attraverso termini razionali, questa indefinità non dimostrano forse che l'ecclesialità è vita, vita speciale e nuova, data agli uomini e al pari di ogni vita,inaccessibile al raziocinio?

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dal cap. "al Lettore" (pp. 9-11) di La Colonna e il Fondamento della Verità. Pavel A. Florenskij (+1937), ed. San Paolo, 2010. 

In foto, il padre Pavel. 

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