Diventare monaci: i "requisiti" canonici

La chiamata a vivere nel Monastero è una scelta di vita che non conosce "ritorni indietro" e cambia completamente la vita del cristiano. Ma quali sono, se ci sono, i "requisiti" per essere monaco? Nel Concilio Quinsesto vennero adottati alcuni canoni, specificatamente i canoni XL, XLI, XLII, XLIII per gestire l'impulso monastico. In questi canoni viene espresso quanto segue. 


<< San Benedetto da Norcia benedice i suoi monaci >> , affresco del XVI secolo, Abbazia di Monte Uliveto Maggiore (Toscana)

Il Canone Quarantesimo del Concilio di Trullo (692 d.C.) dice che quanti svolgono la promessa di vivere secondo le regole monastiche siano testati dieci anni - ossia, siano professi per dieci anni prima di prendere i voti completi, a meno che il vescovo ordinario del luogo non dica diversamente. Impone poi alle ragazze di avere almeno diciassette anni prima di entrare nel rango delle Vergini consacrate, e si collega al Canone Sesto del Sinodo di Cartagine, il quale dice che le Vergini vanno consacrate solo dai vescovi, e solo se questi ultimi delegano un presbitero, siano fatte dal prete. 

Il Canone Quarantunesimo di Trullo dice invece che quanti vogliono dedicarsi alla vita monastica vivano nel monastero, in stato di prova e obbedienza, per tre anni, a meno che l'abate non scelga diversamente. 

Il Canone Quarantaduesimo invece impone agli eremiti << che vestono di nero e si fanno crescere i capelli >> di vivere nei pressi di un monastero e di tonsurarsi, affinché non si confondano con le persone comuni, o vivano nel profondo deserto, in modo da non essere comunque in mezzo a centri abitati. 

Il Canone Quarantatreesimo dice che ai cristiani è permesso di abbracciare la vita monastica se questi non hanno colpe legali e sono in pace con tutti. 

Si deduce, dunque, che i requisiti per la vita consacrata nello stato monastico sono la povertà di spirito e la volontà di vivere in comunità, di essere consapevoli della scelta e abbracciarla in totale volontà, senza alcun risentimento: per la formazione spirituale avanzata, come quella teologica o dogmatica, è il Monastero stesso a formare coloro che vi vivono dentro. L'essenziale della vita monacale infatti non è cercare la vana sapienza del mondo, ma piuttosto di vivere nella grazia di Dio che si ottiene con preghiera, digiuno ed esercizio delle virtù.

Al giorno d'oggi, gli unici due requisiti sono la maggiore età ( 18 anni in Italia ) e la completa volontà dell'atto di affido al Monastero. 

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