Riflessioni sull'Eucarestia ( padre Anton Gjonej )

Il padre diacono Anton Gentian Gjonej, servitore nella cattedrale dei santi Pietro e Paolo a Durazzo, del quale mi vanto d'essere amico, ci racconta attraverso queste riflessioni il dramma della comunione "una volta l'anno". Ringrazio il padre Anton per il prezioso contributo, il quale è scritto da lui stesso medesimo poiché parla un ottimo italiano

Il santo digiuno prescritto dalla Tradizione bimillenaria della nostra Chiesa, la Chiesa di Cristo, non ha alcun legame con la Santa Comunione Eucaristica, ma con le feste quale preparazione, come in occasione del Natale: tra il 15 novembre e il 17 dicembre in modo morbido, e poi fino al 24 notte in modo più duro; oppure per il santo Triodio e la Quaresima, fino alla domenica della Pasqua, il digiuno dei santi Apostoli che è elastico poichè si colloca dal lunedì dopo la domenica di Ognissanti e si conclude per i proto-corifei Pietro e Paolo, e infine il digiuno della Dormizione della Madre di Dio della durata di quindici giorni. Questi digiuni non hanno alcun legame con l'Eucarestia strettamente parlando. Questa prassi di digiunare prima di prendere la comunione ha inizio con l'occupazione turca dei Balcani, quando essa rese difficile reperire i confessori, i quali potevano essere solo ieromonaci e vescovi, e pochi preti con il rango di confessore ( è una usanza greca presente anche nei Balcani ) e questa lontananza rese difficile la preparazione alla Comunione, avvicinando così il digiuno al banchetto eucaristico in luogo della confessione. E' ancora in uso in Albania presso gli anziani, che se non hanno digiunato e confessato i propri peccati, essi non si accostano alla divina Eucarestia. In otto anni di servizio diaconale, ho tentato di sradicare questa pratica ma essi non solo la mantengono, la ma insegnano anche ai giovani, rendendo il processo più difficile: è molto diffuso comunicarsi solamente quattro volte l'anno, dopo le quattro confessioni che ad esempio il catechismo del nostro padre, sua eccellenza il vescovo Fan Noli Metropolita di Durazzo, prescrive quali obbligatorie. Il catechismo ci obbliga a comunicarsi quattro volte l'anno, mentre i Santi Padri ci dicono di comunicarsi ogni domenica, se non ci sono gravi peccati o impedimenti di coscienza. Nessun canone ci obbliga a comunicarci con la confessione.  
Con rispetto e amore per tutti, nel nome del Cristo Salvatore
padre Anton 



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