Il Volto Santo di Lucca - Latinità Ortodossa

Nella mia Terra d'origine, la Toscana, nella cittadina di Lucca, vantiamo una icona tridimensionale acheropita - non prodotta da mani d'uomo - nota come Volto Santo, sebbene piuttosto sia un Cristo Crocefisso.  La venerazione a Lucca è documentata dal X secolo, sebbene l'arrivo a Lucca sia datato 742 d.C. Fisicamente, il Crocefisso presenta un Cristo soave nella morte, rappresentando quindi il Cristo Trionfante. Il corpo è vestito con il colobium, ossia la talare sacerdotale in voga durante il Medioevo occidentale, surclassata solo nel XVIII secolo dall'abito piano e poi nel XIX con la talare detta "tridentina" ma in realtà disegnata alla corte di Pio IX, ultimo papa-re. 


il Volto Santo di Lucca

la Translatio del venerato Crocefisso è una storia comune a molte reliquie medio-orientali, il viaggio per mare. Secondo il cronista Leobino, un diacono inglese, il vescovo piemontese Gualfredo, recatosi in pellegrinaggio in Terra Santa, sognò il Volto Santo scolpito da Nicodemo, il discepolo che assieme a san Giuseppe d'Arimatea avrebbe sepolto Gesù, e poi scolpito proprio il Suo Volto nel legno. L'agiografia vuole che Nicodemo, addormentatosi a lavoro incompiuto, si fosse risvegliato a opera conclusa da una mano angelica. Giuseppe d'Arimatea - o, secondo altre fonti, Nicodemo stesso - aveva raccolto in una ampolla il Sangue di Cristo, conducendola poi in Gran Bretagna, secondo il canto del Ciclo Arturiano, o protetto nel segreto in Giudea, secondo Leobino. Gualfredo, dunque, guidato dallo spirito divino, giunse presso la famiglia che devotamente custodiva il Crocefisso e lo prese con sé. Giunto a Giaffa, per motivi ignoti lo affidò ad una nave la quale era senza nocchiero: Leobino racconta come il Sangue e il Crocefisso siano sbarcati a Luni: il vescovo Giovanni di Lucca, avvertito anch'egli in sogno della presenza del Volto Santo, si recò in processione fino al porto e prese possesso della reliquia: i lunensi si adirarono e proposero una sfida molto comune nel mondo medievale: affidarono il Crocefisso ad un carro di buoi senza cocchiere, ponendolo di fronte ad un bivio. Se avessero preso la strada per Luni, quella cittadina avrebbe mantenuto la reliquia; e così via per l'altra. I buoi presero la strada per Lucca, e così il vescovo Giovanni portò solennemente il Crocefisso nella rocca alla chiesa di san Frediano, il quale divenne anche Gonfalone dell'esercito urbano. Fra il 1060 e il 1070 il prezioso Volto fu spostato nella Cattedrale di san Martino, da poco ultimata. 

FONTE

Il  Volto Santo: storia e culto, AA.VV, Maria Pacini Editore, Lucca 1982. 
Apparso in Medioevo, periodico, n. 2014 Ottobre 2015

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