Essere Ortodossi in Giappone - intervista ad un sacerdote giapponese


Il 16 febbraio le Chiese di Vecchio Calendario hanno celebrato la memoria del grande isoapostolo Nicola, primo Vescovo del Giappone e Illuminatore del Sol Levante. A tal proposito, per aprire una piccola finestrella sul mondo missionario dell'Ortodossia, ho cercato e trovato un sacerdote ortodosso giapponese disposto a farsi intervistare. L'intervista si è svolta in Inglese e per corrispondenza telematica, ma propongo qui direttamente la traduzione italiana. Così, il padre Gregorio Mizuno, arciprete della Chiesa della Santa Protezione della Deipara in Yokohama, ha risposto alle mie domande circa la Chiesa Ortodossa Giapponese.
Il sacerdote Gregorio Mizuno, arciprete della Chiesa Ortodossa Giapponese a Yokohama, esercita il suo ministero da sei anni, assistito dalla moglie e dalla sua famiglia. Ci racconterà adesso la "sua" ortodossia, la santa fede vissuta nell'Estremo Oriente.

Reverendo padre, innanzi tutto, grazie per avere deciso di rispondere alle mie domande.

Non si preoccupi, tutto ciò che è utile allo sviluppo e alla conoscenza dell'Ortodossia nel mondo, non può essere che ben accetto.

Icona nipponica di San Nicola del Giappone, cristianizzatore


Tutti gli Ortodossi conoscono a grandi linee l'arrivo dell'Ortodossia in Giappone, ad opera del santo vescovo Nicola. Ma al giorno d'oggi, quanti sono gli Ortodossi in Giappone? 
Sebbene il santo Nicola abbia portato alla conversione 30'000 anime nell'arco del suo apostolato, al giorno d'oggi i cristiani ortodossi giapponesi sono meno di 10'000. Pensi che, assieme a tutti gli altri cristiani - luterani e cattolici - siamo meno dell'1% della popolazione giapponese. Appena un milione di persone. 

Il clero in Giappone è autoctono o proviene da paesi tradizionalmente ortodossi? In Quale lingua svolgete le azioni liturgiche?
Il Clero è totalmente giapponese. Abbiamo un paio di sacerdoti russi nella Cattedrale di Nikolaj-do a Tokyo, come assistenti del Metropolita, e un paio di suore russe che vivono come eremite nella prefettura di Chiba. La lingua che usiamo è, ovviamente, il giapponese! Certo non è il giapponese che si usa al mercato, ma la lingua aulica.


Ci sono segni di una inculturazione, di una nipponizzazione dell'Ortodossia?
Certamente. Ci sono, a distanza di un secolo e mezzo, alcuni allontanamenti dalla matrice russa di provenienza. Ad esempio l'iconografo Rin Yamashita inizia a dipingere in modo più personalistico. Ad ogni modo, un ragazzo giapponese è stato accettato dal Metropolita Ilarion ( Alfeev) e ordinato diacono. 
I paramenti liturgici si adattano più al nostro stile, ma non è importante. E poi facciamo la grande benedizione del riso. 

La Chiesa Ortodossa Giapponese ha contatti con altre giurisdizioni ortodosse?
Partecipiamo come possibile ( in Giappone esiste una sola chiesa ortodossa autocefala, ndr) alle iniziative all'estero. Abbiamo inviato un carico di medicinali in Africa, per l'emergenza Ebola, nella missione greca nella città di Freetown, come sostegno alla popolazione povera.

Come sono i rapporti fra i cristiani di differente credo, in Giappone? C'è l'Ecumenismo? E i rapporti con lo Stato Giapponese come si sviluppano?
In genere no, non c'è contatto. Ad ogni modo, siamo talmente pochi che già incontrare due cristiani è un avvenimento eccezionale! il Governo Giapponese non riconosce nessuna religione da quando c'è stata la capitolazione ( 1945, dichiarazione di umanità dell'Imperatore, ndr), forse solamente il Buddismo per la sua diffusione è calcolato dalle autorità.

C'è una presenza monastica in Giappone?
Se evitiamo quelle due suore eremite che ho citato prima, non vi è alcun monastero né alcun monaco sul suolo giapponese. Solo i nostri vescovi sono attualmente gli unici monaci giapponesi.

Padre, lei crede che concretamente l'Ortodossia in Giappone crescerà?
Onestamente, lo scoglio più grande è l'ignoranza del popolo giapponese del messaggio di Cristo. Dobbiamo darci da fare, scrivere libri, comporre cd musicali, scrivere articoli, farsi vedere. Dobbiamo perseverare nella Missione.

La ringrazio per le sue risposte e il suo tempo, padre. Le auguro ogni bene e prego per la Chiesa Giapponese.
Piacere mio, signor Marco. Che Dio ti benedica e ci benedica, amen!



Il Vescovo di Sapporo che celebra i vespri nella chiesa dei Santi Angeli Celesti

Le fotografie sono state gentilmente concesse dal padre Gregorio e provengono dalla sua collezione privata.







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